Daniele Silvestri tre ore di show al Geox

Daniele Silvestri tre ore di show al Geox e grande entusiasmo del pubblico

LE STORIE DI DANI

È difficile concentrare in poche righe ciò che Silvestri ha offerto al pubblico del Gran Teatro Geox di Padova lo scorso 11 ottobre ma vale la pena provarci.

Sono le 21:18 quando Daniele compare sul palco, ancora a sipario chiuso, seduto su una scrivania, intento a scrivere un testo. Lo affiancano nel dialogo due suoi fedelissimi: il tastierista Gianluca Misiti e il batterista Piero Monterisi, finché le tende si aprono e il pubblico viene accolto in un vero e proprio studio di registrazione, dove gli 8 componenti della band sono intenti a provare, riprovare e trovare delle nuove virgole per le canzoni che stanno nascendo.

Lo spettacolo si divide in due atti con una lunga pausa centrale e il tema della serata è ben chiaro: le storie.

Ma cosa ha reso davvero speciale la serata che i presenti hanno potuto godersi comodamente seduti sulle loro seggiole? Uno spettacolo per niente scontato, lontano anni luce da quello che avrebbe voluto la pubblicità o l’industria musicale. Silvestri, infatti, non tiene in scaletta molte dei suoi pezzi più pop, risparmiandosi giusto giusto “Salirò” e “Testardo”, il suo intento è darci una totale immersione in quello che è il mondo e in quella che è la testa del cantautore, tanto da far partecipe il pubblico addirittura del processo creativo, scrivendo (nella pausa centrale) un testo tratto da un racconto che gli era stato inviato da un fan lì presente, iniziativa di raccolta che aveva lanciato già prima della partenza del tour.

Nella prima parte del live sembra di entrare in sala prove, i musicisti posti non frontalmente alla platea ma che si guardano, si cercano. Ci sono momenti di grande musica, si palpa distintamente l’influenza del percussionista cubano, Jose Ramon Caraballo, che ci porta nella sua isola, altri momenti in cui sembrava di ascoltare Piero Ciampi accompagnato dai King Crimson. Daniele cavalca questi suoni con la densità dei suoi testi, ricchi di materiale e di sensibilità. In un solo concerto suona pianoforte, chitarra acustica, chitarra classica e chitarra elettrica.

Dopo la pausa, si assiste al momento creativo, dove quasi il pubblico può perdersi e distrarsi ma che, nel momento cruciale, propone questa canzone, scritta tutta d’un fiato. Attimi splendidi. La seconda parte è sicuramente un concerto più frontale, nel modo più classico, ma non per questo mancano il coinvolgimento e la vicinanza umana, anche tra gli attori protagonisti sopra il palco, è chiaro il legame umano e di amicizia, oltre che professionale.

Passaggi molto toccanti sono stati i tributi che sono stati inseriti qua e là per il live: il primo a Paolo Pietrangeli, cantautore della classe operaia, un accenno a Stefano Rosso, una versione sentita e toccante di “Cara” di Lucio Dalla ma, soprattutto, quello a Gino Strada, al quale Daniele Silvestri dedica addirittura tutto il tour.

La serata si conclude attorno a mezzanotte e mezza, Daniele si concede alla gente venuta per lui, stringe la mano e chiacchiera con tutti.

Un concerto che mi ha aperto il cuore, oltre che le speranze per un futuro tutto mio.

Grazie Daniele, è stato un privilegio.

Photo by Lucrezia Pegoraro e Testo by Stefano Artuso, courtesy by A.N.L.

Un ringraziamento allo staff di Zed Live per accoglienza e cordialità!

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Lucrezia Pegoraro Photography

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