In viaggio ai confini del mondo IL CARIBE


HONDURAS: IL CARIBE, DALLA COSTA ALLA SELVA.

L’Honduras è l’unico Paese del Centro-America a non possedere vulcani; il 50% del territorio è costituito da selva vergine e più di 1100 Km. di costa, presente prevalentemente sul versante atlantico. Molto del suo turismo ha come meta primaria l’arcipelago a ridosso della costa caraibica noto come Cayos Cochinos, di cui Roatan, Guanaja e Utila sono le tre isole maggiori e proprie di un apprezzato rift corallino; autentico paradiso per gli amanti di snokeling e immersioni. Esiste anche un non trascurabile interesse storico-culturale rivolto alla città di Copàn, dove si trovano le vestigia del  più meridionale dei siti Maya, questo non lontano dal confine con il Guatemala. Ciò nonostante, in seno al diario di questo mese, vorrei concentrare l’attenzione su una realtà un po’ meno decantata, decisamente alternativa, forse non in sintonia con le aspetattive di chi cerca obbligatoriamente il relax, però assolutamente avventurosa e meritevole di un suo più che legittimo spazio. 

Insieme agli altri Paesi vicini, Nicaragua, Guatemala, El Salvador e Costa Rica e Panama, l’Honduras vanta un 8% di biodiversità mondiale, propri di una selva esuberante e, a tratti ancora inesplorata, ricca di una notevole varierà di piante e solcata da un’infinità di torrenti dall’acqua cristallina che costituiscono l’ambiente ideale per certo turismo estremo; tipo rafting, canopi e trekking di un certo spessore. L’Honduras conta di ben 15 parchi nazionali, 2 riserve per la biosfera e 100 riserve biologiche, nelle quali vivono protette più di 200 specie autoctone di uccelli nonchè una ventina di mammiferi che abitano i fitti boschi. Non è particolarmente raro, durante un’escursione, fare inaspettati incontri, specialmente in considerazione alla fauna selvatica che si aggira nei pressi dei corsi d’acqua, come tapiri, scimmie, serpenti, farfalle; alcune dalle dimensioni incredibili e, se si è davvero fortunati, persino puma e giaguari! Il territorio in questione è, di fatto, non difficilmente raggiungibile poichè inizia ad estendersi verso l’interno del Paese a pochissimi chilometeri dal litorale; subito al di là della striscia di terra occupata dalle zone abitate e dalla esigua rete viaria. La selva, specialmente nei pressi della Mosquitia, risulta ancora quella che offre l’aspetto più selvaggio e, per avventurarvisi, è necessario l’ausilio di guide esperte; pensate che all’interno di essa vivono ancora delle popolazioni indigene aventi un loro proprio idioma e rari contatti con la civiltà. All’interno di questa parte di giungla, esiste la famosa e remota Ciudad Perdida, meta ambita per gli avventurieri più indomiti; per raggiungerla occorrono ben cinque giorni di cammino. 


Spesso i non molti sentieri che si addentrano in essa comporatano anche l’ascesa di importanti rilievi ricoperti da una folta giungla, per cui risulta spesso indispensabile l’utilizzo di un machete. Spesso la vegetazione è così intensa che gli agenti esterni, come il sole o la pioggia, riescono a penetrare a malapena per lunghi tratti. I torrenti, a volte impetuosi anche se mai profondi o di grossa portata, possono venire guadati grazie ad un livello di preparazione medio. Tutti coloro che hanno vissuto questa esperienza ne sono rimasti affascinati e alla fine conquistati, grazie agli indimenticabili scorci paesaggistici e alla chiara sensazione di solitudine trovandosi nel bel mezzo di qualcosa di davvero enorme, lontano anni luce dagli abituali contesti di vita quotidiana. Penetrando a mano a mano all’interno della selva ci si renderà conto di trovarsi soli durante giorni interi senza incontrare anima viva; solamente voi, a tu per tu con la forza proprompente e meravigliosa della natura. Per affrontare un programma di viaggio in queste specifiche condizioni, è necessaria principalmente una mente aperta, preparati ad affrontare sia il fascino che le incognite di un’avventura certamente ben lontana dagli stereotipi di una tipica vacanza in stile relax. 


In Honduras vi ho trascorso una discreta parte di questi ultimi miei anni per cui una sebbene piccola parte del mio cuore è ancora là. Honduras, un paese da scoprire, un paese dalle mille sfaccettature e contraddizioni, proprio di tutti quei problemi economico-politici riscontrabili tra l’altro anche in altre realtà centro e sud americane; tuttavia io sono riuscito ad apprezzarlo per quello che ha saputo offrire e per quello che ho saputo scoprire. Per terminare, un ultimo ma non meno importante  appunto: in situazioni simili è bene seguire delle fondamentali e semplici regole: un bagaglio essenziale e pratico, lo stretto necessario ma utile, calzature comode e adatte per lunghi percorsi, un’amaca con relativa rete protettiva dagli insetti risulta assolutamente indispensabile, specie quando il piano di percorso prestabilito contempli più d’un giorno. Inutile aggiungere che un sostanzioso set di medicinali a seguito non guasta; soprattutto una buona scorta di repellente per insetti, il cui acquisto è consigliabile farlo in loco, infatti sembra certo che siano ben più efficaci di quelli che usiamo normalmente. Spero che questo piccolo reportage sia stato in grado di sollecitare a qualcuno di voi l’ispirazione per una vostra prossima vacanza.



Testo e foto sono di Amedeo Doda

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