Emma Ruth Rundle e Jo Quail a Verona

Ci siamo recati a Verona consapevoli di assistere ad un concerto intimistico dove perfino la policy dei fotografi richiede discrezione e annullamento del click della macchinetta, nessun rumore deve disturbare la performance dell’artista! La location della Fucina culturale Macchiavelli è ideale per questo tipo di eventi, con un teatro, che a colpo d’occhio, potrebbe avere una capienza di circa 300 posti. Il concerto ha raggiunto il sold out e il pubblico è variegato e composto perlopiù da molti giovani fan dei suoni alternativi.

Emma Ruth Rundle è una cantautrice, musicista e compositrice americana. È nata a Los Angeles, in California, nel 1986. Ha iniziato a suonare la chitarra all’età di 13 anni e ha iniziato a scrivere canzoni all’età di 15 anni. Ha frequentato la California Institute of the Arts, dove ha studiato musica e arte.

Ha suonato in tour in tutto il mondo, inclusi Stati Uniti, Europa, Australia e Giappone. Si è esibita in festival come SXSW, Primavera Sound, Roadburn, Psycho Las Vegas e Desert Daze. Ha anche suonato con artisti come Chelsea Wolfe, Marissa Nadler, Wovenhand, Deafheaven e molti altri.

Il repertorio scelto per la serata veronese è incentrato sull’ultimo album pubblicato nel 2021 intitolato “Engine to hell” proposto live nella sua interezza. Emma Ruth ha una voce suadente e conturbante e si muove leggiadra su territori oscuri ed inquietanti miscelando folk e post-rock.

Le canzoni sono incentrate su temi come la solitudine, la depressione, la morte e la spiritualità. La sua musica è una miscela di melodie evocative e testi introspettivi. Si alterna suonando la chitarra acustica e il pianoforte tenendo la situazione sempre sotto controllo e interagendo con il pubblico in maniera spontanea. La performance ci regala una cantautrice di talento e una voce particolare e unica nel panorama odierno. La sua musica è intensa, emotiva e profondamente personale.

La cantante americana possiede uno stile visivo unico che combina elementi di arte, fotografia e video. Ha anche collaborato con artisti leggendari come il fotografo e regista David Lynch.

L’artista crede che la vita sia un viaggio e che ognuno di noi abbia una missione da compiere. Crede che la musica sia un modo per esprimere le proprie emozioni e che sia possibile trovare la felicità attraverso l’espressione creativa. Pensa inoltre che la spiritualità sia una parte importante della vita, che la musica sia un modo per connettersi con qualcosa di più grande di noi stessi.

RIFLESSIONE agrodolce: Finito il set Emma Ruth saluta e ringrazia il pubblico e scompare tra le quinte del teatro, io mi alzo in piedi spellandomi le mani dagli appalusi e accingedomi a richiedere il bis, ma la platea si svuota e tutti escono in silenzio. Non mi capacito, si accendono le luci, mi guardo attorno con un certo imbarazzo. Perdiamo un bel gesto, una tradizione che avviene in ogni concerto, regalare un ultimo tributo all’artista richiamandola on stage. Sarò un vecchio nostalgico oppure un vecchio lupo che non vuole perdere il pelo, ma come è ardua questa sentenza!

Da sottolineare l’intensa performance di Jo Quail come opener della serata, con un sound epico Tolkieniano, forgiato con una loop station, che ha ipnotizzato l’audience. Un violoncello che ha vibrato di intensità ed energia!

Jo è una violoncellista e compositrice britannica, nata a Londra nel 1981 che ha iniziato a suonare il violoncello all’età di 8 anni. Ha studiato musica classica presso la Royal Academy of Music e ha iniziato a suonare in tour nel 2003. La sua musica è una miscela di musica classica, folk, rock e metal. Utilizza il violoncello come strumento principale, ma anche chitarra, tastiere, percussioni e voce.
Jo Quail ha pubblicato quattro album in studio, tra cui Five Incantations (2012), Caledonia (2014), The Archaic Future (2016) e The Undiscovered Country (2018). Ha anche pubblicato un EP, The Undiscovered Country (2017).

Da tenere d’occhio!

Ringraziamo l’organizzazione per l’accoglienza e disponibilità.

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Testo di Mirko DeFox e foto by Remi Galiazzo, courtesy by A.N.L. 2023

Jo Quail

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