Due vecchi amici al Marostica Summer Festival

Articolo di Stefano Artuso e foto by Lucrezia Pegoraro, courtesy by A.N.L. 2022

Marostica, 26 luglio 2022.

Nonostante il fulmine a ciel sereno che lo scorso 14 luglio aveva colpito il Marostica Summer Festival, con la positività al covid di De Gregori, salgono finalmente sul palco della città degli scacchi i due vecchi amici, due di quei “quattro ragazzi con la chitarra e un pianoforte sulla spalla” che si recavano tra le umide pareti del Folkstudio di Trastevere agli inizi degli anni ‘70 per lavorare ad un sogno.

Sono passati esattamente cinquant’anni da Theorius Campus, l’album d’esordio che Venditti e De Gregori condivisero per poi arrivare alle orecchie e al cuore di tutta Italia.

Il concerto inizia poco dopo le 21:30, col Principe che lungo e affusolato entra lento sul palco e Venditti che in sordina si siede dietro al suo pianoforte e attacca, nel boato iniziale, “Bomba o non bomba”. De Gregori risponde con “La leva calcistica della classe ‘68” tra la commozione generale, da lì un susseguirsi di emozioni, brividi e lacrime che coinvolgono i presenti. La gente canta e osserva ammirata, i due artisti si alternano le strofe, sono partecipi uno della carriera e delle fortune dell’altro.
Venditti è il solito trascinatore, dà del “tu” al pubblico e maneggia il palco come un accordo di DO sotto le sue sapienti dita. De Gregori vaga, ogni tanto sembra attardarsi sul microfono e distrarsi ma sa benissimo quello che sta facendo.

Marostica risponde entusiasta e ad alta voce. Tutti intonano Venditti e i suoi anni del liceo, diretto e viscerale ai sentimenti di ognuno; tutti inseguono De Gregori che, da buon figlio di Dylan, ritarda e cambia metrica ai suoi versi, criptico e allegorico con l’infinita classe che lo contraddistingue.
C’è il gioco, negli scambi di occhiate e nei richiami musicali che introducono “La donna cannone” con le quattro note inconfondibili di “Shine on you crazy diamond”, nel terminare “Santa Lucia” con il violino di “Com’è profondo il mare” e sfociare in un sentito tributo a Dalla con “Canzone” e, quando Venditti sbaglia i versi di “Sara”, ride e cantando scherza sulla madre in motorino al matrimonio.

I due cantautori si divertono, fumano un numero non definito di sigarette e donano al pubblico presente cinquant’anni di storie, fiabe e sensazioni nella maniera che più li ha resi grandi.
L’uomo abbronzato con i Ray-Ban a goccia e il principe lungo e magro arrivano oltre alla mezzanotte e chiudono una splendida serata con “Grazie Roma”.
Le luci si spengono, la gente comincia a defluire e Piazza degli Scacchi si svuota, restano però tra le mura della città scaligera le voci e le emozioni di due uomini e una comunità.

La scaletta del concerto:

  1. Bomba o non bomba
  2. La leva calcistica della classe ’68
  3. Modena
  4. Bufalo Bill
  5. La storia
  6. Peppino
  7. Generale
  8. Sotto il segno dei pesci
  9. Che fantastica storia è la vita
  10. Dolce signora che bruci
  11. Alice
  12. Sangue su sangue
  13. Santa Lucia
  14. Canzone (cover Lucio Dalla)
  15. Ci vorrebbe un amico
  16. Sara
  17. Notte prima degli esami
  18. Pablo
  19. La donna cannone
  20. Unica
  21. Rimmel
  22. Titanic
  23. Giulio Cesare
  24. Alta marea
  25. In questo mondo di ladri
  26. Sempre e per sempre
  27. Roma Capoccia

BIS

  1. Il vestito del violinista
  2. Ricordati di me
  3. Viva l’Italia
  4. Buonanotte fiorellino
  5. Grazie Roma

Si ringraziano per gentilezza e accoglienza lo staff dell’organizzazione Duepunti Eventi del Marostica Summer Festival e Mara Bisinella dell’ufficio stampa.

https://www.marosticasummerfestival.it/

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