Angelo Branduardi “Il Cammino dell’Anima”

Angelo Branduardi photo RemiRR

Con il concerto del 13 novembre 2021 al Gran Teatro Geox di Padova si è ripreso “Il Cammino dell’Anima” il tour di Angelo Branduardi interrotto dopo solo una data a febbraio 2020. Il concerto ha la set list che nella prima parte è dedicata interamente all’album pubblicato il 4 ottobre 2019, molto apprezzato dalla critica nazionale.
“Il Cammino dell’Anima” è un opera che ci regala emozioni e vibrazioni positive, con il maestro che riprende alcuni temi dell’opera visionaria di Hildegard von Bingen, monaca, reclusa secondo la regola di San Benedetto, fin dall’età di otto anni e poi badessa di Bingen.Hildegard fu mistica e poeta, musicista, filologa ed erborista, era e rimane ammirata per avere esplorato senza paura il posto dell’anima nel Cosmo e per avergli dato voce con la sua visione musicale unica.

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Hildegard definì “Sinfonia” il ciclo lirico delle sue opere, per lei l’anima è “sinfonica” e trova la sua espressione nell’accordo segreto di anima e corpo nell’atto musicale, nell’armonia prodotta dal suono degli strumenti e dalla voce umana, nell’armonia celeste e nell’accordo misterioso che viene dal profondo dell’anima.

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Questo e molto altro ha raccontato Angelo per predisporre all’ascolto della lunga suite. Numerosi e visibili sono gli strumenti utilizzati da Angelo e dai suoi musicisti:

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Fabio Valdemarin (tastiere, chitarra, cori); Antonello D’Urso (chitarre, cori);
Stefano Olivato (basso elettrico, contrabbasso elettrico, chitarra, armonica, cori,) Davide Ragazzoni (batteria e percussioni).

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Nella seconda parte Angelo Branduardi, ha proposto anche le due canzoni scritte durante la pandemia “Kirie Eleison (Signore abbi pietà)” una melodia inedita, nata dalla citazione del Kyrie della “Missa Luba”, di tradizione congolese e “Piccolo David”. Non sono mancati brani tratti da “L’infinitamente piccolo” album del 2000 realizzato sulle scritture di San Francesco d’Assisi e i successi storici, entrati nella memoria collettiva e nel cuore come, tra gli altri “Cogli la prima mela” “Alla fiera dell’est”. L’impianto scenico essenziale ed efficace è ideale per i tagli di luce teatrali e un tetto di lampadine dai toni caldi di luce. Nessun orpello tecnologico.
Solo luce, nuvole bianche di fumo che fanno da discreto contorno alla musica di Angelo Branduardi.

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